Domenica 11 maggio 2025. La vocazione a testimoniare il Signore è corresponsione all’amore di Dio, scriveva san Gregorio Magno. Lo ripete Leone XIV al suo primo Regina Coeli come Papa
di Michele Brambilla
I fedeli riempiono anche via della Conciliazione per il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV, il quale considera «un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore», ovvero la IV domenica di Pasqua, in cui «sempre si proclama nella Messa il Vangelo di Giovanni al capitolo 10, in cui Gesù si rivela come il Pastore vero, che conosce e ama le sue pecore e per loro dà la vita». E’ da diversi decenni la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni e, quest’anno, coincide con il Giubileo delle bande musicali e degli spettacoli popolari, che «con la loro musica e le loro rappresentazioni allietano la festa».
Gesù continua quindi a guidare la Chiesa con lo Spirito Santo e nel Vangelo «afferma di conoscere le sue pecore e che esse ascoltano la sua voce e lo seguono. In effetti, come insegna il Papa san Gregorio Magno, le persone corrispondono all’amore di chi le ama» e noi siamo cristiani proprio perché amiamo Colui che ci ha amati per primo.
«Oggi, dunque, fratelli e sorelle, ho la gioia di pregare con voi e con tutto il popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa», evidenziando che «la Chiesa ne ha tanto bisogno ed è importante che i giovani e le giovani trovino nelle nostre comunità accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, perché possano contare su modelli credibili di dedizione a Dio e ai fratelli», dice il Santo Padre citando il messaggio preparato per questa Giornata dal suo predecessore diretto.
«Chiediamo al Padre celeste di essere gli uni per gli altri, ciascuno in base al suo stato, pastori secondo il suo cuore, capaci di aiutarci a vicenda a camminare nell’amore e nella Verità. E ai giovani dico: non abbiate paura» di accettare la chiamata del Signore.
Dopo la preghiera mariana, intonata dal Pontefice stesso, il ricordo dell’«immane tragedia» della Seconda guerra mondiale. 80 anni fa il mondo tornava alla pace dopo sei anni di guerra e Papa Pio XII pubblicò un suo radiomessaggio. «Nell’odierno scenario drammatico di una “terza guerra mondiale a pezzi”, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anche io ai grandi del mondo ripetendo l’appello, sempre attuale, “mai più la guerra”», grida l’attuale Successore di Pietro. Leone XIV pensa anzitutto all’Ucraina, chiedendo che «si faccia il possibile per giungere al più presto ad una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle loro famiglie». La Chiesa cattolica si è spesa molto, in questi anni, per mediare una restituzione alle loro famiglie dei minori ucraini sottratti dai russi per “rieducarli”, in pieno stile sovietico.
Una parola puntuale anche sulla Striscia di Gaza, dove bisogna risolvere la grave crisi umanitaria, fermare i combattimenti e «liberare tutti gli ostaggi» israeliani. «Ho accolto invece con soddisfazione l’annuncio del cessate il fuoco tra India e Pakistan e auspico che attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere ad un accordo durevole» tra due stati che sono anche potenze nucleari.
I conflitti nel mondo sono di più di quelli che destano maggiormente l’attenzione delle cancellerie internazionali: per tutti si invoca Maria in quanto Regina della Pace.
Tra i moltissimi presenti il Papa cita anche «i partecipanti alla manifestazione “Scegliamo la vita”», ovvero la Manifestazione per la vita, che si è snodata nel pomeriggio del 10 maggio per le strade di Roma e ha visto l’adesione di Alleanza Cattolica, presente in piazza S. Pietro con molti partecipanti al Capitolo nazionale.