In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». (Gv 14,1-6)
“Vado a prepararvi un posto”: quello che Gesù dice è talmente grande che occorre la fede per crederlo, … o almeno lo sforzo della fede. Fino ad allora esistevano solo dei miti che potevano rappresentare all’uomo una prospettiva d’immortalità, miti per altro fallimentari e che, in pratica, descrivevano il tentativo vano di epici eroi che avevano tentato di raggiungerla.
Gesù invece parla di qualcosa che per lui sembra essere familiare, infatti non dice: “In un paese lontano…” o “In una regione misteriosa…” ma dice “A casa di mio Padre” cioè a casa sua! Quindi in un luogo a lui ben familiare, e dice: “la via per andarci sono Io” e Io sono la Verità della Vita eterna.
Mosè avena aperto le acque del mar Rosso col suo bastone dischiudendo una via di salvezza per il popolo, Gesù è come un nuovo Mosè che prospetta di poter aprire i flutti minacciosi della morte con la Sua passione e passarvi Lui per primo (“dove vado Io voi non potete venire…”, Gv. 8,21) per andare a preparare un posto agli altri: infatti il Paradiso era chiuso dopo il peccato originale e bisognava che tornasse di nuovo disponibile, quindi Lui doveva andare per primo.
Che la nostra fede ci accompagni sempre su questa Via di Verità e di Vita.