Parrocchia Santa Maria della Neve

 

Parana — Mulazzo (MS)
Parroco: don Marco Giuntini
Vice parroco: don Giovanni Poggiali

 

 

1581 (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa di Santa Maria della Neve in origine dipendeva dalla Parrocchia di Montereggio mentre dal 1581, divisi i feudi di Montereggio e Mulazzo, dalla Parrocchia di Mulazzo.

1584 (rifacimento carattere generale)

La chiesa primitiva viene ricostruita nel 1584.

1596 (parrocchia autonoma intero bene)

Nel 1596 la chiesa diventa parrocchia autonoma.

XVIII (restauro carattere generale)

Nel ‘700 la chiesa fu restaurata e ampliata.

1822 – 1854 (passaggio proprietà intero bene)

La Parrocchia di Santa Maria della Neve di Parana il 18 febbraio 1822 viene annessa alla nuova Diocesi di Massa per poi passare, il primo maggio 1854, alla Diocesi di Pontremoli.

Presbiterio intervento strutturale (anni ’70)

Inseriti altare fisso e leggio in legno.

La chiesa di santa Maria della Neve sorge nei pressi del paese ma isolata sui quattro lati e circondata da verde e vegetazione, una sorta di viale alberato conduce al luogo di culto impedendone parzialmente la vista. E’ realizzata in muratura portante di pietra rivestita di intonaco, la copertura in similcoppi è a capanna mentre in corrispondenza del presbiterio a padiglione. L’interno è un’unica grande aula intonacata e voltata.

La facciata è tripartita da alte lesene di un cromatiscmo differente rispetto alla superficie creando contrasto ed enfatizzando gli elementi decorativi. Al centro è posto il portale dalla cornice in pietra e un rosone, ai lati due alte nicchie. Sull’aggettante cornicione orizzontale poggiano due cuspidi dall’alta base in asse con le lesene laterali e due piccole lesene in asse con quelle centrali. Volute e timpano chiudono la composizione.

All’interno tre campate di paraste perimetrando cappelle laterali e sorreggono tre volte a vela; il presbiterio è coperto da cupola con pennacchi e termina con un’abside semicircolare che ospita il coro. Le superfici sono decorate e affrescate in toni forti, le rare aperture rendono lo spazio poco luminoso costringendo l’illuminazione artificiale.

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