Giovedì 1 febbraio 2024

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano (Marco 6,7-13).
Dobbiamo chiarire subito una questione di fondo, per non perpetuare un tristissimo equivoco tra i cristiani. A chi è rivolto l’invito di Gesù: “Andate”? Si pensa di solito: agli Apostoli e, oggi, al Papa, ai vescovi, ai preti. La cosa riguarda loro, non noi poveri laici: così pensano molti, purtroppo. È questo il fatale errore. È verissimo che, in primo luogo, con un compito di testimoni ufficiali e autorizzati, egli manda gli Apostoli. Ma non da soli. Essi devono essere le guide, gli animatori degli altri nella comune missione. Pensare diversamente, sarebbe come dire che si può fare una guerra solo con generali e capitani, senza soldati, oppure che si può allestire una squadra di calcio solo con allenatore e arbitro. Dopo questo invio degli Apostoli, Gesù «designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» (Lc 10,1). Ora, questi settantadue erano probabilmente tutti quelli che aveva raccolto fino ad allora ed erano disposti a impegnarsi seriamente con Lui. Gesù ha bisogno di tutti.  Frequente reazione odierna: “Ma lo sapete, voi preti, cosa significa avere famiglia e lavoro, e dover lottare per la vita?”. Tuttavia, diventare evangelizzatori non è un peso in più nella vita: è una gioia, un aiuto che fa dimenticare tutti i pesi o aiuta a portarli meglio. I laici sono l’energia nucleare del Cristianesimo: possono dare luogo a una reazione a catena che coinvolge un numero incalcolabile di persone. Il Vangelo non si dilunga su cosa debbano dire, quanto sul fatto che vadano a due a due, perché è il numero minimo per manifestare la carità che anima il cuore di un cristiano. I pagani erano meravigliati dell’affabilità della relazione fra credenti. La stessa relazione, tanto robusta quanto tenera, che videro i pastori a Betlemme, nella Sacra Famiglia. L’amore è annuncio. Poi viene anche il momento della spiegazione, soprattutto quando viene richiesta. Ma anche se non sai predicare come Pietro, se non sai predicare come Paolo, va’ a casa tua e di’ ai tuoi vicini: “Gesù è morto per tutti!”.

Comments are closed.