Sabato 29 luglio 2023

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.  Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”.  Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,  ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. (Lc 10, 38-42) 
C’è una sottile eresia che serpeggia nelle convinzioni e nel linguaggio di alcuni cristiani, spesso lodevolmente impegnati in attività ecclesiali. È un atteggiamento inquietante che a volte trovi perfino in alcuni sacerdoti. Si tratta del valore eccessivo dato all’agire rispetto al pregare. Nel lavoro apostolico, il cui obiettivo, da non perdere mai di vista, è la salvezza eterna delle anime, lo stato di massima attività si realizza nella preghiera. Moltiplicare i propri sforzi, lasciando in secondo piano l’orazione, significa illudersi che la conversione dei cuori sia risultato della nostra azione. Nulla di più illusorio! Le anime si avvicinano a Dio sotto l’influsso della grazia. Ma la grazia si ottiene con la preghiera. La Chiesa è talmente convinta di questa verità che ha proclamato Santa Teresa di Gesù Bambino, che mai uscì dal Carmelo, patrona delle missioni. La preghiera è l’anima dell’apostolato perché l’apostolo ne ha bisogno lui personalmente per la sua vita spirituale, diversamente rischierebbe di essere un cembalo squillante. Egli, infatti, ne ha bisogno perché solo la grazia può rendere efficace la sua fatica e il suo lavoro. Invano getteremo le reti, se Cristo non fosse al nostro fianco. La preghiera e l’azione si completano e si rafforzano a vicenda. Sono ambedue necessarie alla vita della Chiesa e delle anime come i momenti di sistole e diastole del cuore. In particolare la preghiera imprime energia, efficacia e perfezione a tutte le nostre attività. L’uomo di preghiera è lucido, sicuro e determinato quando si tratta di agire. Non cesserà di impegnarsi finché un obiettivo, scelto innanzi a Dio, non sia raggiunto.    

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