In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. (Gv 19,25-34)
Parola del Signore.
Recentemente l’interesse per l’astronomia è notevolmente aumentato soprattutto da quando è entrato in servizio il nuovo telescopio spaziale James Webb. Tra le domande che cercano una nuova formulazione c’è anche: “Dov’è il centro dell’universo?”. Si potrebbe distinguere tra il centro dell’universo astronomico e quello salvifico. Ebbene: il centro dell’universo salvifico è la Croce di Cristo! Intorno ad essa si possono trovare innumerevoli altri elementi di natura simbolica e religiosa: il centurione, le donne, il discepolo prediletto, la tunica… ma se non ci fosse quella croce tutto l’universo avrebbe ben poco senso. Dio ha creato l’universo per noi, perché avessimo un habitat adeguato, tale da essere spazioso e stimolante per l’anelito del sapere che ci distingue dagli animali, ma dato il dramma del peccato che, ineluttabilmente, lo ha segnato, senza il nuovo centro dell’universo rappresentato dalla croce tutto il resto non avrebbe avuto valore. A che cosa sarebbe servito un universo senza Redentore? E quindi senza possibilità di salvezza per noi uomini? Solo a condannare all’inferno tutti o quasi i suoi abitanti!
Quelle tre donne (le tre Marie) che l’evangelista colloca presso la croce rappresentano il mondo femminile redento, mentre quello maschile è incarnato dal buon ladrone, dal centurione (Lc 23,47) e dall’apostolo Giovanni. Invece l’altro ladrone, i soldati e i capi del popolo sembrano costituire la schiera di coloro che “non sanno quello che fanno”, pur recitando la loro parte nel quadro generale della salvezza. “Il popolo stava a vedere”, dice l’evangelista Luca (Lc 23, 35); sì, perchè l’umanità è per lo più fatta così: sta a vedere e basta.
Poiché l’evento della Croce investe e dà senso a tutta la storia, anche quella presente e futura, aiutami oggi, o Gesù, a comprendere, con l’aiuto dello Spirito Santo, che cosa io posso fare per Te, affinché la mia vita non sia solo uno stare a veder