Il pensiero del giorno

Martedì 7 giugno 2022

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. (Mt 5, 13-16)


La luce del mondo

Nel Nuovo Testamento, quindi, Cristo si manifesta come luce che illumina tutto il mondo. Le tenebre gli si oppongono, ma egli porterà la luce nel regno delle tenebre, nella valle dell’ombra della morte. È una luce che ogni tanto si nasconde, che cela i suoi raggi. Sul monte Tabor gli apostoli vedono Gesù nella luce, cioè la vittoria della vita nel mondo tutto penetrato dalla vita divina, e alla fine del loro rapporto terreno con Gesù ricevono il mandato di portare questa luce nel mondo immerso nelle tenebre. La Chiesa illumina il mondo con i suoi sacramenti, con il suo insegnamento, con l’esempio dei credenti. Quando dopo la discesa dello Spirito Santo gli apostoli cominciano a predicare a Gerusalemme, il primo tema dei loro discorsi è la testimonianza della resurrezione di Gesù. E quando chi li ascoltava immancabilmente chiedeva: se è risorto dalla tomba, dov’è adesso, dove lo possiamo incontrare? 

La risposta più vera è quella di San Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20). La stessa esistenza dei cristiani da duemila anni come luce del mondo prova che tutto passa, solo la verità del Signore vince.

Sale della terra

Quando ci poniamo nell’orizzonte delle virtù, come sinteticamente esorta questo versetto del vangelo, quasi con imperativo categorico: “Siate sale per la terra”, superiamo quel minimalismo morale nell’osservare i dieci comandamenti in modo riduttivo. Chimicamente il sale non può perdere sapore; la nostra vita spirituale invece non può tollerare scadimenti e compromessi. Oltre al peccato da combattere sempre, occorre tensione alla piena realizzazione della volontà del Padre, con tutte le belle virtù cardinali e morali di cui parla il Catechismo. Ricercandole, apriamo le porte ai doni del Paraclito. Questi, rendono saporosa la nostra vita. Chiunque ne venga in contatto, gusta una misteriosa presenza. È l’unico debito che dobbiamo sentire verso il prossimo, per non presentare una fede priva di qualunque attrattiva.  

Comments are closed.