Il pensiero del giorno

Mercoledì 25 maggio 2022

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. (Gv 16, 12-15)


“Ho molte cose da dirvi, ma per adesso non potete portarle”

L’affermazione di Gesù sembra contraddire quello che aveva detto prima: “Vi ho detto amici, poiché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal padre mio” (15, 15). Bisogna distinguere due fasi della rivelazione: la prima è quella del Gesù storico, e la seconda è quella dello Spirito Santo. L’insegnamento di Gesù durante il ministero pubblico era rimasto oscuro ed enigmatico per l’incapacità dei discepoli di cogliere il senso profondo della sua rivelazione, connessa con il mistero della sua persona che si sarebbe svelato pienamente solo con la venuta dell’ora. Lo Spirito, infatti, li avrebbe condotti alla piena verità.

“Ma quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”

Viene qui enunciata la funzione specifica dello “Spirito della verità”, che consiste nel far approfondire e assimilare ai discepoli la rivelazione di Gesù. Nell’AT Jhwh era stato descritto come pastore e guida del popolo d’Israele nell’esodo di Egitto; Gesù si è proclamato buon Pastore che conduce le sue pecore (10, 16); ora è lo Spirito che viene presentato come la guida dei discepoli alla verità intera. Questi non ha il compito di annunziare cose nuove, ma soltanto di far conoscere ai discepoli in modo profondo e far penetrare nella loro coscienza la parola del Maestro, perché non parlerà da se stesso – dice Gesù –  ma dirà tutto quello che ascolterà, e vi annunzierà le cose future (v. 13b)

A tanti piace farsi predire il futuro, ma il Vangelo considera tutte queste pratiche come un aspetto pagano, indegno della Rivelazione del Dio che è amore. È da pagani temere il futuro, perché ora è il tempo della grazia di Dio, da cogliere istante per istante. Essa ci porta ad uno stato di vita colma di benedizione, di vicinanza al Signore Gesù, da gustare al presente. Se Cristo è il senso di tutta la storia, l’evoluzione del mondo ci condurrà verso di Lui. Lo Spirito Santo ci dà la fede e la fede ci insegna che Gesù verrà a giudicare i vivi e i morti e che il suo regno non avrà fine. Questa è l’unica profezia che va presa sul serio. Quelli che hanno ricevuto lo Spirito Santo vivono nella speranza di incontrare Colui che è:

“Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’Ultimo, l’inizio e la fine” (Ap 22, 13) e Colui che ci assicura: “Si verrò presto. Amen. Vieni Signore Gesù!” (Ap 22, 20).

Come Gesù aveva lo scopo di condurre gli uomini al Padre, così lo Spirito li illuminerà e li guiderà a Gesù.

(cfr A. Poppi – Sinossi dei quattro Vangeli)

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