Di loro ci possiamo fidare

Mercoledì 1 novembre 2023. I Santi, amici che desiderano sempre il nostro bene, da pregare e consultare tutte le volte che ci dimentichiamo la nostra vocazione alla loro stessa gloria

di Michele Brambilla

Il 1 novembre si festeggia la solennità di Tutti i Santi, come ricorda lo stesso Papa Francesco introducendo l’Angelus. «Alla luce di questa festa, soffermiamoci un po’ a pensare sulla santità, in particolare su due caratteristiche della vera santità: è un dono – è un regalo, non si può comprare – e al tempo stesso è un cammino», perché siamo tutti, con i nostri pregi e i nostri difetti, indirizzati verso la santità.

«I santi non sono eroi irraggiungibili o lontani», ammonisce il Santo Padre, «ma sono persone come noi, sono i nostri amici, il cui punto di partenza è lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi: il Battesimo. Anzi, se ci pensiamo, sicuramente ne abbiamo incontrato qualcuno, qualche santo quotidiano, qualche persona giusta, qualche persona che vive la vita cristiana sul serio, con semplicità… sono quelli che a me piace chiamare “i santi della porta accanto”, che abitano normalmente tra di noi» e ci accorgiamo, molto spesso, della loro importanza quando vengono a mancare.

«Ma, ogni dono, però, va accolto, e porta con sé la responsabilità di una risposta, un “grazie”»: ci aiuta il fatto che noi «tutti i battezzati abbiamo ricevuto la stessa chiamata a “mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che abbiamo ricevuto” (Lumen gentium, 40). E per questo – veniamo al secondo punto – la santità è anche un cammino, un cammino da fare insieme, aiutandoci a vicenda» e rimanendo in comunione con coloro che, avendo già percorso la strada verso il Padre, ci incoraggiano dall’alto dei Cieli. Il Pontefice insiste a ricordarci che «sono i nostri fratelli, le nostre sorelle maggiori, su cui possiamo contare sempre: i santi ci sostengono e, quando nel cammino sbagliamo strada, con la loro presenza silenziosa non mancano di correggerci; sono amici sinceri, di cui ci possiamo fidare, perché loro desiderano il nostro bene. Nella loro vita», che è importante imparare a leggere («ci fa bene conoscere le vite dei santi e lasciarci muovere dai loro esempi», osserva il Papa), «troviamo un esempio, nella loro preghiera riceviamo aiuto e amicizia, e con loro ci stringiamo in un vincolo di amore fraterno».

A proposito di amore fraterno, «continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa delle guerre di oggi. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, non dimentichiamo Israele e non dimentichiamo tante altre regioni dove la guerra ancora è troppo forte».

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