Venerdì 8 settembre 2023

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi. (Mt 1,1-16.18-23)
Il Vangelo odierno è il più severo esame della fede dei lettori della Bibbia; un’impresa affrontare questi nomi, sia per la prolissità che per la stranezza. Oggi si festeggia la nascita di Maria. Se ci pensiamo ogni nascita è una colossale impresa. Certamente per mamma e papà. Ma non solo: il miracolo arriva da più lontano. Una nascita, un bimbo che viene al mondo è frutto di tutta una genealogia di persone che hanno incrociato la loro vita, tessuto una tela infinita di relazioni e hanno permesso una continuità, una discendenza appunto!  Così per noi e così è stato per Gesù, il figlio di Maria e di Giuseppe. Questi nomi difficili sono quelli che hanno formato la catena della storia di Gesù. E non è un caso che siano difficili, perché sono quelli difficili che non ricordiamo. Sono la discendenza, il passato, la storia, le radici. La storicità di Gesù è descritta da Abramo fino a Maria e Giuseppe. Chi va mai a guardare le radici? Noi guardiamo i frutti, li raccogliamo, li gustiamo; ma mai pensiamo che quella pianta vive per delle radici che se ne stanno nascoste sotto terra. Un proverbio ebraico dice che il figlio, è contenuto dentro i suoi predecessori. Pensare indietro alla nostra discendenza, a coloro che hanno tessuto la nostra storia, la nostra vita. Chissà chi erano, com’erano, quali fattori imprevedibili hanno dato modo di continuare la discendenza, senza i quali noi non saremmo nati. Attingeremmo alla gioia della conoscenza della nostra storia, se potessimo conoscere le nostre origini. Un giorno li  incontreremo uno ad uno e per farci raccontare come sono andate le cose. È sorprendente che il Vangelo cominci così. Inizio pesante sì, difficile, ma importante.     

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