Sabato 3 febbraio 2024

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose (Marco 6,30-34).
Trasformare le vacanze in un tempo più frenetico del resto dell’anno significa rovinarle. A “Ricordati di santificare le feste”, bisognerebbe aggiungere: “Ricordati di santificare le ferie”. Tra l’altro la parola feria all’origine significa proprio “giorno dedicato al riposo”. Per non parlare del termine inglese holiday, che significa, alla lettera, “giorno santo”. In queste occasioni bisogna dimenticare di essere una persona importante, e di avere cose importanti da fare. Perdere tempo è, a volte, il modo migliore per ritrovarlo. Il vero tempo perduto è quello che spendo fuori di me, nell’agitazione, senza mai pormi le domande essenziali: “Chi sono? Cosa voglio? Dove vado?”, senza mai pensare che c’è un Dio e che io, proprio io, esisto davanti a questo Dio. «Fermatevi! Sappiate che io sono Dio», dice appunto il Signore (Salmo 46,11). Passare un periodo di riposo e di raccoglimento è anche, per usare le parole dello scrittore francese Marcel Proust (1871-1922), un andare “alla ricerca del tempo perduto”. Questa esigenza di tempi di solitudine e di ascolto si pone in modo speciale per gli annunciatori del Vangelo: gli animatori della comunità cristiana devono tenersi costantemente in contatto con la sorgente della vita e della Parola che a loro volta devono trasmettere ai fratelli. I laici dovrebbero rallegrarsi, non sentirsi trascurati, ogni volta che il proprio sacerdote si assenta per un tempo di ricarica intellettuale e spirituale.

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