Lunedì 8 dicembre 2025. Il miracolo della preservazione di Maria da ogni macchia di peccato prelude ad un altro prodigio, ancora più grande: l’Incarnazione del Verbo. Il Battesimo è il sacramento che “smacchia” anche noi: pronunciamo, allora, alto e fiero il nostro “si” davanti al Signore
di Michele Brambilla
Papa Leone XIV inizia l’Angelus dell’8 dicembre ricordando subito che «oggi celebriamo la Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Esprimiamo la nostra gioia perché il Padre dei Cieli l’ha voluta “immune interamente dalla macchia del peccato originale” (cfr B. Pio IX, Cost. ap. Ineffabilis Deus, 8 dicembre 1854), piena di innocenza e di santità per poterle affidare, per la nostra salvezza, “l’unigenito suo Figlio […] amato come sé stesso” (ibid.)».
Lo straordinario privilegio mariano non è quindi fine a se stesso, ma voluto da Dio Padre in vista dell’Incarnazione del Figlio. Commentando la risposta che Maria diede all’angelo, «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38), «sant’Agostino dice che “Maria credette e in lei quel che credette si avverò” (Sermo 215, 4). Il dono della pienezza di grazia, nella fanciulla di Nazaret, ha potuto portare frutto perché lei, nella sua libertà, lo ha accolto abbracciando il progetto di Dio», di cui si pose umilmente a servizio. Anche noi siamo chiamati a rispondere al Signore che ci invita a seguirlo come discepoli, «per questo Agostino aggiunge: “Crediamo anche noi, perché quel che si avverò [in lei] possa giovare anche a noi” (ibid.). Così questa festa, che ci fa gioire per la bellezza senza macchia della Madre di Dio, ci invita anche a credere come lei ha creduto, dando il nostro assenso generoso alla missione a cui il Signore ci chiama».
Certo, noi siamo condizionati dal peccato originale, ma «il miracolo che per Maria è avvenuto al suo concepimento, per noi si è rinnovato nel Battesimo: lavati dal peccato originale, siamo diventati figli di Dio, sua dimora e tempio dello Spirito Santo. E come Maria, per grazia speciale, ha potuto accogliere in sé Gesù e donarlo agli uomini, così “il Battesimo permette a Cristo di vivere in noi e a noi di vivere uniti a Lui, per collaborare nella Chiesa, ciascuno secondo la propria condizione, alla trasformazione del mondo” (Francesco, Catechesi, 11 aprile 2018)».
Pertanto, «è meraviglioso il “sì” della Madre del Signore, ma può esserlo anche il nostro, rinnovato ogni giorno fedelmente, con gratitudine, umiltà e perseveranza, nella preghiera e nelle opere concrete dell’amore, dai gesti più straordinari agli impegni e ai servizi più feriali e quotidiani, così che ovunque Gesù possa essere conosciuto, accolto e amato e a tutti giunga la sua salvezza», prosegue Leone XIV.
Non c’è quindi dono del Signore che non sia in funzione della vocazione universale a diventare annunciatori del Regno di Dio. Cristo è alfa e omega: ogni avvenimento della storia, ogni decisione per il bene nasce da Lui e conduce a Lui, per questo, tradizionalmente, si rinnova proprio l’8 dicembre l’iscrizione all’Azione Cattolica. «Rivolgo un saluto speciale ai soci dell’Azione Cattolica Italiana, che oggi, nelle comunità parrocchiali, celebrano la Giornata dell’adesione», dice proprio il Pontefice, augurando a tutti «una fruttuosa attività formativa e apostolica, per essere testimoni credibili del Vangelo», cosa che dovrebbe essere fatta propria da ogni battezzato.
«A voi, cari romani e pellegrini, dò appuntamento per oggi pomeriggio a Piazza di Spagna, dove mi recherò per il tradizionale omaggio alla Madonna Immacolata. Alla sua intercessione affidiamo la nostra costante preghiera per la pace» nel mondo intero.