In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15, 1-8)
Ciò che non porta frutto il Signore lo taglia. Sarebbe bello applicare questo criterio anche alla nostra vita che spesso disperdiamo in troppi ambiti. Buttiamo via ciò che in noi non porta frutto: basterebbe questo impegno per rifletterci una settimana e pregarci sopra per un anno. Tante volte difendiamo nella nostra vita attività che non portano da nessuna parte. Insistiamo su cose che non hanno frutto, guardiamo le cose non per quello su cui è il caso di soffermarci, ma solo per l’aspetto o per una sensazione che ci procurano. Ma dov’è il frutto!? Nella vita non dobbiamo combattere con i presupposti, ma con le conseguenze. Se una cosa ha magnifici presupposti, ma pessime conseguenze va evitata. Il Padre taglia ciò che non è fertile e questo è un criterio per leggere anche gli eventi della storia. C’è una Provvidenza che si inserisce nella realtà, per cui ciò che non fruttifica presto o tardi cade. Tante volte nella vita bisogna tirare una linea orizzontale e fare i conti. La nostra vita è la somma dei nostri risultati. Il Padre Eterno non taglia per spirito punitivo, ma perché ciò che è vero regge, ciò che è falso di per sé è evanescente e sparisce. La realtà già produce correzione, perché una pianta che non fruttifica rimane senza seme. Chi porta frutto viene potato, e ciò rinforza la pianta. Lasciamoci potare dal Signore che vuole portarci più in là. Usa la forbice, perché non restino a noi delle impurità, perché non ci fermiamo alle nostre piccole mete su cui spesso ci accomodiamo. “Voi siete già puri”…e ciò è grazie alla parola. Questo è lo strumento – la forbice – di Dio. Una parola che purifica. La parola di Dio penetra e si fa posto rispetto ad altre parole false. Essa tocca il cuore e rigenera la vita.