Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».(Lc 9,18-22)
Scorrendo le pagine dei santi vangeli, il credente si accorge che Nostro Signore frequentemente pone domande per suscitare risposte in chi gli si avvicina. In un certo senso, non disdegna di adoperare il “metodo socratico”. È sempre un buon esercizio spirituale lasciare che le domande del Signore penetrino nell’anima perché, nel silenzio dell’orazione, essa trovi le risposte che solo Spirito Santo sa suggerire. Anche nella lettura evangelica odierna, Gesù Cristo, dopo aver accolto i risultati di un’inchiesta sulla sua identità, presenta ai suoi una domanda per ottenere la loro risposta personale, quella che sgorga da un’indagine interiore. Pietro, come accade sempre nel collegio apostolico, a nome di tutti, formula una professione di fede, bellissima, ma incompleta. Bella, in quanto riconosce la “messianicità” del Signore, ossia la sua Unzione, perché a questo significato rimanda la parola “Cristo”. Egli è stato scelto dall’eternità, promesso dai profeti, atteso da ogni uomo per portare la salvezza. È questa la sua Unzione o consacrazione da parte del Padre. Tuttavia, la risposta di Pietro è incompleta perché questi non definisce il “come” Cristo opererà la sua missione salvifica. Ed ecco la rivelazione sorprendente e inattesa: la salvezza è operata attraverso il mistero della passione e morte il cui frutto è la risurrezione. In tal modo, Cristo prepara e istruisce i suoi discepoli di ogni tempo ad accettare la Croce. Siamo anche noi – come direbbe San Luigi Grignion de Monfort – tra gli amici della Croce?