Giovanni Battista muore perché il tronfio Erode vuole apparire potente e fedele a una sciocca promessa fatta alla figlia della sua amante Erodìade. Quanto sarebbe stato più saggio se avesse evitato di fare lo spaccone, proponendo alla ragazza un regalo più ragionevole e proporzionato alla circostanza! … un anello, un vestito.
Così a volte muoiono i giusti! È interessante notare come all’inizio di questo brano evangelico sia proprio Erode che attribuisce a Gesù il potere di fare i miracoli, credendo che si tratti proprio del Battista risuscitato. Per Erode era quindi intuitivo che se uno torna vivo dal regno dei morti doveva essere proprio un giusto ucciso ingiustamente e che quindi una tale persona potesse anche fare dei miracoli, in quanto passata attraverso una risurrezione miracolosa.
Giovanni Battista si direbbe che parlava ad Erode come il grillo parlante parlava a Pinocchio: gli diceva che il suo comportamento era immorale, poiché si era preso la moglie di suo fratello Filippo. Talvolta dire la verità, specialmente ai potenti, può costare assai caro.
Nel brano evangelico odierno, tratto da Matteo, si dice che Erode voleva far morire Gesù, mentre nel racconto di Marco è riportato che lo proteggeva e lo ascoltava volentieri (Mc 6, 19). Il risultato finale però è identico. Ma a distanza di quasi venti secoli da questo triste evento Giovanni Battista è ancor più popolare che mai, è venerato come santo da noi cristiani e onorato come profeta maggiore dai Mandei, mentre nessuno mai si sognerebbe oggi di ammirare od osannare Erode.
Opus Mariae Matris Ecclesiae