In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni, infatti, venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Il brano odierno del Vangelo riporta una parabola di Gesù, situata, come accade anche per altri dei suoi insegnamenti, nel contesto rurale di una vigna, un ambiente molto comune nel paesaggio della Palestina dell’antichità e al quale Nostro Signore guarda con intensità perché evoca il frutto della vite e, dunque, il Sacramentum Caritatis che Egli lascia alla sua Chiesa fino al giorno del suo ritorno. L’Eucaristia, Cristo Gesù che si immola sugli altari ove si offre il Santo Sacrificio della Messa, prolunga il Mistero dell’Incarnazione che contempliamo in questo tempo di Avvento. La parabola dà al Signore l’opportunità per denunciare la pigrizia spirituale dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo che, di fronte alla predicazione esigente di Giovanni Battista, sono rimasti indifferenti: “voi non vi siete pentiti”. C’è infatti un’indolenza deprecabile nel rinviare sine die l’adempimento dei propri doveri e nell’omettere le azioni buone e c’è un’indolenza ancor più biasimevole che consiste nel rimanere svogliati e irresponsabilmente mediocri nella vita dello spirito: si tralascia la vita di orazione, accampando mille giustificazioni, si rimane attaccati alle abitudini cattive, rinviando, senza alcuna seria risoluzione, il cambiamento di vita, si trascura la propria formazione religiosa, accontentandosi di quanto appreso in anni lontani, ci si lascia passare addosso ogni esortazione buona. Eppure, c’è sempre tempo: Giovanni Battista, la cui testimonianza è anche oggi evocata con apprezzamento dal Vangelo, ci sta accompagnando nei giorni dell’Avvento con il suo imperioso invito al pentimento e alla conversione. E Nostro Signore in persona è Colui che viene a cercare chi si blocca, si ferma, indietreggia, per riportarlo alla vita di Grazia, vita di militanza spirituale, di imprese dell’anima, di epopea della santità. Possa il Santo Natale del 2025 segnare una svolta anche per ciascuno di noi.