Disse ai suoi discepoli: “È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai”. Gli apostoli dissero al Signore: “Accresci in noi la fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. (Lc 17, 1-6)
Il fratello che sbaglia non può venire ripreso per la colpa di essere diverso da te, di portare in giro la sua faccia che presumi sia peggiore della tua. I ruoli non sono mai così definiti, sono sempre altamente reciproci. Nessuno ha il diritto di porre osservazioni, senza concedere spazio per altrettante nostre mancanze. Quanto l’evangelista Luca sta proponendo – il suo è il vangelo della misericordia verso i deboli, gli ammalati e i peccatori – non è un facsimile di un processo. E’ piuttosto un offrirsi al prossimo che si sta perdendo. Anzi tutto, Luca si prodiga verso il prossimo, affinché percepisca un cuore amico che lo sta amando, anche innanzi a evidenti cadute. Tanta pazienza e parole delicate affinché il peccatore riveda la sua rotta. Non è tanto un ammonire il peccatore, quanto invitarlo a lasciar agire il nostro salvatore. Una correzione per essere veramente fraterna, prevede l’abbandono di qualunque atteggiamento di superiorità. Chi sbaglia possa avvertire che chi lo richiama è un peccatore come lui perdonato dalla grazia di Dio, che quindi condivide la stessa fragilità e povertà. Niente dito indice alzato allora…: “Ti pare bello quello che hai fatto!!”. Piuttosto: “Guarda cosa siamo capaci di combinare…”. Capita spesso che, subitamente, gli avversari ci si rivoltano contro. Ma qui, è proprio il caso di perseverare. Amando come fece Cristo, esercitando una pazienza meravigliosa e vincente con i dodici apostoli.