In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là. (Mt 13,47-53)
In questo mondo i pescatori che gettano la rete nel mare dell’umanità sono soprattutto gli evangelizzatori, i consacrati e, in ultima istanza, ogni cristiano.
Un pescatore quando getta la rete non è in grado di scegliere i pesci, al massimo può averne una vaga idea e spera di poter pescare pesci buoni… , però nella rete può finire ogni genere di pesci, anche quelli spinosi o addirittura anche qualche pesce velenoso. La cernita del pescato descritta nel brano evangelico avviene dopo la morte, pertanto nel corso della nostra vita occorre premunirsi di ogni attenzione per far entrare la parola di Dio anche nel cuore dei pesci più ribelli, spinosi o velenosi.
Le “cose nuove” sono le novità di fede, di luce e di amore che Gesù annuncia. Le “cose antiche”, che fanno parte anch’esse del nostro tesoro, possono essere o l’Antico Testamento o il patrimonio spirituale della Chiesa, o anche il passato della nostra vita, incluso ciò che potremmo aver vissuto prima della conversione. L’esperienza di tutto il nostro vissuto, se illuminata dalle cose nuove, può servirci a proporre e a diffondere meglio Gesù e può aiutarci ad accrescere la nostra fede.
Oggi la Chiesa fa memoria di Sant’Ignazio di Loyola, colui che ci ha lasciato il grande patrimonio degli Esercizi Spirituali. Essi hanno rappresentato e rappresentano ancora qualcosa di unico nel panorama spirituale della fede cristiana, una cosa nuova che può farci gustare meglio ciò che è antico ed è da sempre: l’amore sconfinato di Dio, che necessita continuamente di essere ricompreso in modo nuovo in ogni tempo ed ogni giorno.