Giovanni Paolo I, Il Magistero. Testi e documenti del Pontificato

Recensione di Michele Brambilla

Il volume, curato dal Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, principalmente sotto la direzione della vice-postulatrice Stefania Falasca, raccoglie tutti i documenti del Magistero pontificio di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani (1912-1978), salito al Soglio di Pietro il 26 agosto 1978 e deceduto dopo soli 33 giorni di pontificato (28 settembre). L’opera si iscrive nelle pubblicazioni inerenti la beatificazione dello stesso Giovanni Paolo I, avvenuta il 4 settembre 2022.

L’opera è suddivisa in tre sezioni. Vi è anzitutto una parte introduttiva, nella quale si distinguono la prefazione del regnante Pontefice, Francesco, e l’introduzione dello studioso Carlo Ossola. Il Santo Padre prende le mosse da una citazione di Papa Luciani, «servi, non padroni della Verità», tratta dall’agenda personale del Pontefice veneto, per dire (pp.5-7) che «con lui, in quelle rapide settimane di pontificato, il Signore ha trovato il modo di mostrarci che l’unico tesoro è la fede, la semplice fede degli Apostoli, riproposta dal Concilio Ecumenico Vaticano II». Una fede cattolica che Luciani imparò da «gente che camminava sulla terra, non tra le nuvole»: i suoi genitori, i professori di seminario e il popolo di Dio negli anni di ministero, che lo hanno portato ad amare «Nostra Santa Madre Chiesa gerarchica», afferma citando sant’Ignazio di Loyola (1491-1556).

Ossola (pp.9-18) traccia un parallelismo tra Giovanni Paolo I e il regnante Pontefice nel modo di “mascherare” la propria cultura all’interno di uno stile comunicativo che rifugge dalla preziosità del linguaggio per avvicinarsi all’uditore tramite il dialogo e l’aneddotica. Evidenzia anche la grande mobilitazione di entrambi per la pace nel mondo, come si nota dal forte sostegno che Giovanni Paolo I diede fin dai primi giorni di pontificato ai colloqui di Camp David del settembre 1978, che dovevano trovare una mediazione tra Israele, Egitto e Autorità nazionale palestinese.

La parte documentale del libro, conclusa da una cronologia della vita di Papa Luciani (pp.445-458), è bipartita: comprende, infatti, la trascrizione dei Testi e documenti del Pontificato (pp.35-340) e di quanto si trova ne L’agenda e il block-notes autografi del pontificato (pp.357-444). Il tutto accuratamente catalogato e, nel caso, persino fotografato. Nella nota metodologica premessa ai documenti magisteriali si ricorda che «Giovanni Paolo I è stato il primo Pontefice ad aver costantemente adottato nei suoi interventi uno stile colloquiale, che ignora o spesso modifica il testo scritto predisposto con aggiunte a braccio». In alcuni casi il testo dato alle stampe e già pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis differisce completamente dal discorso pronunciato “a viva voce”. L’opera ha il grandissimo pregio di fornire, su colonne affiancate, entrambi i testi in sinossi e di indicare con il grassetto le eventuali integrazioni.

Libro di studio, da leggere per avere un quadro preciso e aggiornato del Magistero del beato Giovanni Paolo I. Molto utile anche per riaccostare Papa Luciani come figura spirituale e riflettere sui suoi testi. 

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