Beato Carlo in Apuania

Grande successo hanno riscosso le iniziative recentemente promosse in Diocesi di Massa Carrara –Pontremoli per commemorare il 100° anniversario del matrimonio del Beato Carlo d’Austria, l’ultimo imperatore asburgico (1916 – 1918) beatificato da Giovanni Paolo II nel 2004, e la Serva di Dio Zita di Borbone Parma. Le conferenze, dal titolo “AEIOU. La santità dell’ultimo imperatore”, tenutesi sabato 22 ottobre presso la sede dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae a Villafranca in Lunigiana e venerdì 28 ottobre nella Biblioteca Diocesana di Massa, sono state organizzate dalla sezione apuana della “Kaiser Karl Gebets-liga” (Pia Unione di Preghiera Imperatore Carlo per la pace tra i popoli), associazione pubblica di fedeli riconosciuta dalla Santa Sede che promuove la causa di canonizzazione del sovrano stesso. A Villafranca l’evento è stato presentato da Mons. Antonio Costantino Pietrocola, preside del Liceo Vescovile di Pontremoli. Nell’occasione è stata anche data lettura di un messaggio di S.A.I.R. l’Arciduca Martino d’Austria Este, nipote del Beato Carlo nel quale egli si complimentava per le iniziative. Al convegno è seguita la celebrazione della Santa Messa nella forma straordinaria del rito romano officiata da Don Pietro Cantoni, moderatore generale dell’O.M.M.E. A Massa, invece, è stata la Prof.ssa Giustina Rocchi, preside emerito della Scuola media di Villafranca, a coordinare i lavori.

Il giovane giornalista massese Simone Ziviani, ha contribuito fornendo un quadro del contesto storico dell’Austria di inizio Novecento in cui il giovane erede della tradizione cristiana d’Europa è cresciuto e si è formato. In seguito, ha presentato un breve resoconto sull’operato politico di Carlo; egli, succeduto nel 1916 a Francesco Giuseppe sul trono imperiale, intraprese sinceri sforzi  per porre fine alla prima guerra mondiale, cercando di promuovere una pace senza vincitori né vinti. In conclusione, secondo Ziviani, l’Europa del futuro non potrà esimersi dall’ispirarsi all’esempio dell’Austria – Ungheria che fu un vero mosaico di popoli e dovrà basarsi su alleanze non esclusivamente economiche ma fondate sui valori e le tradizioni che accomunano le diverse nazioni, non ultime le ormai famose “radici cristiane”.

Il seminarista Emanuele Borserini nel suo intervento si è rifatto all’omelia della beatificazione in cui Giovanni Paolo II, il quale peraltro si chiamava Karol proprio in memoria dell’Imperatore Carlo sotto cui prestò servizio militare il padre, ebbe ad illustrare come l’intera vita di Carlo fu volta alla ricerca della volontà di Dio attraverso l’attuazione della sua vocazione di sovrano concepita come un servizio sacro al popolo affidatogli. Secondo Borserini, egli è dunque testimone che esiste anche una “carità politica” (cfr Benedetto XVI, Caritas in veritate n.7). Preoccupato dalla salvezza eterna del suo popolo, Carlo si operò instancabilmente per riportare la pace dopo lo scoppio della prima guerra mondiale e fu l’unico a seguire l’accorato appello di Benedetto XV. Per questo furono entrambi emarginati dai poteri forti dell’epoca: l’opera fallì e Carlo fu costretto all’esilio, ma proprio cercando sempre e dovunque la volontà di Dio, perdendo la corona terrena conquistò la corona di gloria in cielo.

Le prossime iniziative proposte dalla sezione apuana della “Kaiser Karl Gebets-liga” saranno le Sante Messe mensili celebrate secondo le intenzioni delle Gebets-liga nella forma straordinaria presso l’Opus Mariae Matris Ecclesiae di Villafranca il 23 novembre e il 21 dicembre alle ore 18.30. Tutti coloro che lo desiderano sono invitati a partecipare.

Comments are closed.